Consiste di un disegno nel quale alcune parti sono contrassegnate da asterischi o da una, due o al massimo tre lettere. Insieme al disegno viene data generalmente anche la chiave, ovvero l'indicazione di quante parole si compone la soluzione e di quante lettere è lunga ogni parola.
Si risolve ricostruendo la frase di senso compiuto che emerge dal corretto accostamento dei nomi degli oggetti o delle azioni con le lettere corrispondenti (esempio: C,O maschere; S, I denti; api S, A = comasche residenti a Pisa)
In un rebus, nessun oggetto deve rappresentare sé stesso nella soluzione e l'eleganza del rebus è tanto maggiore quanto minore è il numero di lettere o asterischi nel disegno, in relazione alla lunghezza della soluzione.
Del rebus classico esistono numerose varianti:
- l'anarebus, in cui i nomi degli oggetti sono anagrammati;
- il rebus a rovescio, in cui la soluzione si ottiene leggendo a ritroso la sequenza corretta di nomi e lettere (esempio: A,C selle, AF faretra = arte raffaellesca);
- il rebus stereoscopico, in cui i nomi vengono dedotti dall'accostamento di due disegni che rappresentano la sequenza temporale dello svolgersi di un'azione
- il rebus a domanda e risposta, in cui la soluzione si ottiene deducendo dal disegno una domanda e la risposta corrispondente (esempio: GIO cosa fa? vola = giocosa favola)
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